Uno dei rischi più importanti da considerare è la PERDITA DELLE NOSTRE ENTRATE MENSILI.
Anche lo Stato ne è consapevole!
Infatti obbliga ogni lavoratore al pagamento – mediante il versamento dei contributi previdenziali – di una assicurazione pubblica.
In particolare, la previdenza pubblica viene gestita da 2 istituti:
- l’INAIL, l’Istituto Nazione dell’Assicurazione sugli Infortuni sul Lavoro
- l’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, che gestisce l’AGO l’Assicurazione Generale Obbligatoria
Nella pratica, il datore di lavoro versa a favore del lavoratore dipendente sia i contributi all’INAL – che sono 2/3 a suo carico e 1/3 a carico del lavoratore; sia i contributi all’INPS, che sono pari al 33% del reddito, di cui il 23,81% a carico del datore ed il 9,19% a carico del lavoratore.
Anche gli artigiani ed i commercianti versano i contributi all’INAIL ed all’INPS. I contributi all’INPS sono pari al 24% del reddito dichiarato.
I liberi professionisti (medici, avvocati, ingegneri, ecc.) hanno invece delle casse previdenziali di categoria, alle quali sono obbligatoriamente iscritti.
L’INAIL copre gli infortuni sul lavoro, compreso il rischio “in itinere” (gli incidenti stradali lungo il tragitto casa -lavoro) e la malattia professionale.
L’INPS liquida le pensioni, che sono di 6 tipi.
(L’INPS liquida anche le pensioni civili e sociali, che vengono liquidate a cittadini che non hanno versato alcun contributo)
L’ESTRATTO CONTRO CONTRIBUTIVO è il documento che elenca tutti i contributi versati all’INPS.
Viene rilasciato dall’INPS.
Può essere consultato anche on line nel sito dell’INPS: www.inps.it.
Per la consultazione è possibile utilizzare:
– lo SPID, ossia l’identità digitale per l’accesso alla Pubblica Amministrazione
– la CIE, ossia la Carta di Identità Elettronica
– la CNS, ossia la Carta Nazionale dei Servizi
Perché è utile la consultazione dell’estratto conto contributivo?
Perché è possibile verificare la regolarità dei contributi versati e segnalare eventuali discordanze all’INPS.
Che cosa può succedere se non verifico la regolarità dei contributi?
Belluno, sta per andare in pensione ma l’Inps la gela: c’è un buco di 12 anni di contributi
IL MATTINO
Sabato 3 Aprile 2021 di Davide PiolBELLUNO – «Visto che sono qui, ne approfitto: quando andrà in pensione mia moglie? Dovrebbe finire nel 2021 come
me». «Si sbaglia, a sua moglie mancano ancora 12 anni». Quando ha ricevuto questa risposta, Edi Micacchioni, ex
commerciante di Mel, ha pensato a un errore dell’Inps. In fondo, tra le migliaia di migliaia di scartoffie documenti
telematici, l’inesattezza può capitare. Così ha letto di nuovo il codice fiscale della moglie. Ma la risposta è rimasta la
stessa: «Pensione nel 2032».
Grazie all’estratto contro contributivo e ad un software di Risk Managment Persone siamo inoltre in grado di dirti quali sono le prestazioni che hai maturato oggi.
Infatti, come ben sai, l’INPS non paga solo la pensione quando smetterai di lavorare, ma ti paga la pensione se non sei più in grado di lavorare, a causa di un grave infortunio o una grave malattia. Si chiamano pensione di invalidità (quando la mia capacità di lavorare è fortemente ridotta) oppure pensione di inabilità (quando non si è più assolutamente capaci di lavorare).
L’INPS liquida una pensione anche ai tuoi familiari (tua moglie, tuo marito, i tuoi figli) in caso di premorienza, ossia in caso di morte durante l’attività lavorativa.
E se hai delle responsabilità familiari, come coniuge a carico o addirittura figli minori, penso sia doveroso sapere l’importo delle pensioni maturate in caso di invalidità o, peggio ancora, in caso di decesso.
Ecco l’articolo del Corriere della Sera che riferisci dei primi conteggi che sono stati effettuati dallo Stato per le pensioni di inabilità con il nuovo metodo contributivo, per il quale è stata prevista la eliminazione del meccanismo di integrazione al minimo.
Si commenta da solo!