Con non autosufficienza si intende la incapacità di svolgere le attività elementari della vita quotidiana.

Partiamo dai dati statistici che sono una fotografia oggettiva della realtà.

L’ISTAT – l’istituto nazionale di statistica – ha effettuato una indagine con la quale ha stimato in numero di persone non autosufficienti della regione Umbria.

Questo campione di dati ci dice che:

  • nella fascia di età fra i 45 ed i 64 anni di età il 6,2% delle persone sono non autosufficienti
  • nella fascia di età fra i 65 ed i 74 anni di età il 12,2% delle persone sono non autosufficienti
  • nella fascia di età da 75 anni ed oltre il 78% delle persone sono non autosufficienti

La aspettativa di vita, nonostante si sia ridotta con la pandemia, resta comunque elevata nel nostro paese; è pari a 83 anni.

Le statistiche ci dicono che è molto probabile che dopo i 75 anni dovremo trascorrere gli ultimi 8 anni della nostra vita in condizioni di non autosufficienza.

Le principali cause di non autosufficienza sono:

  • 32% – l’età avanzata associata ad una o più malattie croniche
  • 29% – malattie croniche – degenerative (es. Parkinson, Alzheimer)
  • 27% – malattie croniche specifiche (es. diabete, ictus)
  • 12% – disabilità acquisita (es. incidente)

In Italia nel 2020 vi erano 2.600.000 persone non autosufficienti, pari al 4,8% della popolazione adulta (Rapporto Censis)

Dalle ricerche risulta che questo dato è in continua crescita. Nel 2021 erano già 3.500.000

Secondo un rapporto del Ministero della Salute e delle Politiche Sociali, si stima che nel 2050 la non autosufficienza interesserà quasi 5 milioni di persone.

La famiglia è la principale fonte di sostegno per la non autosufficienza.

Ma la struttura della famiglia sta cambiando. Innanzitutto si stanno riducendo i componenti dei nuclei familiari (da due figli al figlio unico) e vi è una maggiore dispersione geografica della famiglia rispetto al passato. Inoltre, è aumentato il numero delle donne lavoratrici.

LA NON AUTOSUFFICIENZA E’ UN PROBLEMA DESTINATO A COINVOLGERE

DIRETTAMENTE O INDIRETTAMENTE UN NUMERO SEMPRE MAGGIORE DI ITALIANI

Prova a pensare alla tua famiglia, ai tuoi parenti, ai tuoi amici oppure ai tuoi vicini di casa.

Conosci qualcuno che ha in casa delle persone in condizioni di non autosufficienza?

Ce ne sono sempre di più, purtroppo.

Ed avere una persona di 85 anni che non riesca mangiare, a lavarsi, a spostarsi ed è costretta nel letto non solo è un disagio emotivo, ma è un disagio anche economico.

Tutti noi tendiamo a sottovalutare questo rischio perché non ci fermiamo a fare i conti.

Hai mai pensato a quanti soldi ci vogliono?

Questo problema non solo va individuato, ma va anche quantificato.

Anche se sono pensionato, per la mia nuova condizione di non autosufficienza l’importo della pensione potrebbe risultare non più sufficiente.

Se ho 1.200 € di pensione e 1.000 € il mio coniuge possiamo farcela a vivere in modo dignitoso, poiché non abbiamo mutui e non abbiamo chissà quali vizi.

Ma se uno dei due non è più autosufficiente e l’altro, a causa dell’età, fa fatica ad accudire 24 ore su 24 il coniuge non più autosufficiente, allora potrebbe esserci un problema.

Se un ictus devastante costringe a letto uno dei coniugi, lo Stato liquida la accompagnatoria, che è di circa 500 € al mese; con la pensione arriviamo a 1.700 € al mese.

Gli esperti ci dicono che in caso di non autosufficienza servono almeno 3.000 € al mese. Perché non vi è solo la infermiera che viene a casa per le terapie. Ci son un sacco di costi di cui non abbiamo neanche idea. Vai a farti una ricerca su Google per vedere quante sono le voci di spesa di una persona non autosufficiente.

Ne mancherebbero 1.300 € per 12 mesi, che sono 15.000 € all’anno per 8 anni sono 120.000 €.

E se fossero 15 anni? Sono 234.000.

Possiamo essere costretti a spendere una vita intera di risparmi, che avremmo invece desiderato lasciare ai nostri figli. E se non bastano, saranno i nostri figli a dover provvedere, com’è previsto per legge. Così come i genitori hanno l’obbligo di far crescere, far studiare e rendere indipendenti i figli, i figli hanno l’obbligo di mantenere i genitori se non ce la fanno economicamente.

Ed infatti le persone anziane tengono i risparmi perché hanno paura di ammalarsi.

Ma risparmiare per gestire gli imprevisti non è il modo migliore di proteggersi.

Se l’imprevisto si verifica tutti i nostri risparmi potrebbero non bastare.

LEGGI LA STORIA DI BRUNO

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